domenica 17 giugno 2007

il posto di blocco più lungo del mondo

Non sapevo esattamente dove mi trovassi, ma sapevo da dove venivo, dove stavo andando e con chi: dietro, eravamo io, il Marcio e un napoletano a cui avevamo dato un passaggio. Alla guida uno dei fratelli .."mo t'acchiappo".. e accanto il mitico Kallina. Eravamo partiti da Vada dopo una notte passata al Deskò e la nostra meta era il Gatto e la Volpe per l'after Syncopate. Una situazione un po' troppo house per i nostri gusti, ma con una saletta techno-progressive e una consolle niente male. Il viaggio come sempre è ricco di illegalità, musica alta e canne a fottere. Ma questa volta siamo un po' meno spensierati del solito: la sera prima infatti dovevamo lasciare ad un amico di Vada un mezz'etto dei nostri prodotti tipici del Lazio. Il piccolo presente era nascosto nella carrozzeria della Golf in prossimità del fanale posteriore destro. E li è rimasto, e forse è tuttora. Non ne ha voluto sapere di uscire quel bastardo e quindi ce lo stiamo portando in giro per l'Italia, con molta disinvoltura. Comunque, ne abbiamo un po' per il viaggio e per essere previdenti e non farci mancare nulla abbiamo anche un sacchettino con due pastarelle pro-capite, che tiene il Kallina, sempre molto disinvoltamente, appoggiate sul cassettino aperto del cruscotto. Il viaggio non riserva sorprese e quindi ci prepariamo con cura per il casello. Kallina ripone delicatamente il sacchettino tra le sue mutande, pulisce un po.. il tappetino dal tabacco e tiene stretto nel palmo della mano quel pezzo di fumo rimasto per il viaggio. Il casello è deserto, niente pula, tutto secondo i piani.
Ne approfittiamo per chiedere indicazioni al casellante che ci dice: girate li, poi fate il viale lungo, girate sul ponte e siete arrivati. Forti sti romagnoli, si vede che sono persone aperte. Qui il divertimento è legale, tutti vogliono divertirsi, guarda le loro donne come sono spigliate rispetto alle nostre...giusto il tempo di pensarlo e imboccare il lungo viale che ci ritroviamo circondati. Benvenuti nella più grande parata della storia degli after. Camminate piano con le mani alzate e non vi sarà fatto alcun male. Sembra di essere in Scarface. Il viale è pieno di volanti dei carabinieri, una ogni cinque metri, tutte con due agenti accanto e una scatola di guanti in lattice sul tetto. E come se non bastasse dall'altro lato della strada, sono schierate altrettante camionette per la perquisizione personale approfondita.
Kallina più lucido di una marmitta di un harley nuova fiammante passa il pezzetto di fumo che ha in mano a noi dietro: lo prende in consegna il napoletano che è seduto al centro e anche lui se lo infila nel posto più sicuro del mondo: le mutande. Il tempo di questo rapido passaggio e siamo già fermi. Documenti, patente, scendete...
E' il giorno del giudizio universale, è come se tutti i posti di blocco che non ci sono mai stati fuori dalle disco si fossero all'improvviso materializzati li quel giorno, tutto insieme, tutto per noi. Decine e decine di macchine fermate. Decine e decine di perquisizioni a regola d'arte. Questa è la volta buona che ci bevono è il pensiero comune che traspare dai nostri volti. Perquisiscono la macchina ma nonostante la cura che ci mette il caramba non trovano un bel nulla. Anzi, non ci fanno aprire neanche il portabagagli. Oramai lo sanno: chi è che è così pazzo da portarsi qualcosa dietro nel bagagliaio. Chi? E comunque anche se lo avessero aperto le probabilità di trovare quel mezz'etto sarebbero state davvero poche. Poi, è il turno della perquisizione personale: vogliono uno da spogliare nella camionetta. Il gallina, un po' meno lucido di prima, si offre volontario: è convinto di essere pulito perché ha passato il fumo al napoletano. Tutti si ricordano che ha le paste nella mutande, tranne lui. Ma per grazia di dio, i caramba diffidano dell'atteggiamento galante del gallina e vogliono scegliere personalmente: per fortuna tocca al napoletano. Insomma, fortuna è una parola grossa visto che il napoletano ha un bel pezzo di fumo nelle mutande. Non appena se lo portano via, il nostro istinto bastardo si sintonizza per tutti sulla stessa frequenza. E cominciamo a sussurrare tra noi e al caramba queste limpide frasi: noi non lo conosciamo è! Gli abbiamo dato un passaggio. Non sappiamo nemmeno come si chiama... L'attesa è lunga e estenuante. E quando lo vediamo uscire dalla camionetta sorridente e disinvolto capiamo che è proprio il nostro giorno fortunato e lui è veramente un napoletano doc: è riuscito a calarsi i pantaloni strettissimi e a lasciare la sorpresa incastrata nei jeans senza farsela trovare. Ok, tutto apposto, potete andare, ci dice il caramba. Non ha neanche finito di dirlo che già siamo in macchina. Arrivederci! No, aspettate, devo farvi il verbale di perquisizione. Ma, no. Non si disturbi, tanto siamo arrivati. Arrivederci... Pronti, via. Tiriamo un bel sospiro di sollievo e superata l'ultima volante giriamo per il vialetto del gatto e la volpe pronti per la festa. Siamo allegri e stiamo ancora commentando come il napoletano sia riuscito a mettergliela al culo quando incappiamo in una volante dissociata che si è messa a fare il posto di blocco proprio vicino al parcheggio. Fermi, patente, documenti, scendete: No, scusi, forse...c'è un equivoco...ci hanno appena perquisito 100 metri fa. Ce l'avete il verbale di perquisizione? No! Allora fermatevi più avanti e scendete. Cazzo, ecco a che serve il verbale di perquisizione. A non farsi perquisire 30 volte in un giorno. Imparate. Fortunatamente il caramba è impegnato a fermare altre auto dietro di noi e quindi ci fa segno di accostare pochi metri più avanti perché intralciamo il passaggio. Ma proprio davanti a noi, la stradina si divide in due. A sinistra c'è l'entrata del gatto e la volpe a destra una piccola discesa che non sappiamo dove porti. Il caramba è distratto e il Kallina prende l'iniziativa: imbocchiamo la discesa e scappiamo tanto stanno distratti. Rischiamo altrimenti è la fine. Non ci può dire ben 2 volte a distanza di 5 minuti. Ok, piano piano facendo finta di accostare per parcheggiare prendiamo la discesa e poi fulminei ci dileguiamo. Ma..la strada finisce li. I nostri sogni di fuga si infrangono sul cancello di una fabbrica che si trova proprio alla fine della stradina. Che si fa? Beh, in meno di tre secondi scendiamo tutti dall'auto, parcheggiamo li e scappiamo a piedi. Risaliamo una collinetta che collega con la stradina che porta all'entrata e in un batter d'occhio siamo all'ingresso del paradiso. Finalmente. Il resto è cronaca di un'after da sballo. Anche perché memori di quello passato nel viaggio di andata, abbiamo messo al sicuro tutto quello che ci era rimasto. Per la cronaca: piccola e quasi deserta la saletta progressive ma grande grande Noferini e anche la botta.

(n3)rva

OGNI RIFERIMENTO A FATTI, COSE, PERSONE E ANIMALI E' PURAMENTE CASUALE.
I CONTENUTI E I PERSONAGGI SONO FRUTTO DI PURA FANTASIA.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...Bella storia e forte il napoletano!!!

Anonimo ha detto...

Grande Nerva !!!

Milhouse ;)