Era l’anno della maturità, e come ogni anno, gli studenti del 5° avevano il compito di organizzare la festa del liceo. Era il liceo scientifico di anzio, un liceo di pazzi, che consacrò la sua fama dopo quell’anno. Il 1992.
Era la fine di febbraio, ed ero nel pieno del pieno del mio fermento rave.
Iniziato poco tempo prima al mio primo rave, Il bresaola + 80 di vallelunga, e poi caduto definitivamente nel vortice al Total Confusion di sulmona ero a tutti glie effetti “l’alieno” della scuola.
Bomber, capello rasato con disegni e cuffiette.
Passato dagli 85 kg per 1.65 del 4° liceo, ai bei 55 kg, ovvero 30 kg in meno di un anno, grazie soprattutto al jump jump, specialità a base di 8 ore di ballo, techno e anfetamine, camminavo per i corridoi ripetendo ossessivamente le frasi: keep the rave goiiing…centrosuonorave…..colors colors.
Frasi storiche, tuttavia ai tempi sconosciute a gran parte della scuola.
E così, nel bel mezzo della botta, tra una sega e l’altra, scopro che si sta per organizzare la festa del liceo. L’organizzazione è aperta a tutti coloro che vogliono partecipare. La quota è 100 mila lire.
Ecchime aooo…due magheggi ed eccoti le 100 mila. Sono dentro. Sono fuori, ma stavolta sono dentro. Sono tra gli organizzatori. E ho un’idea malsana che mi ronza tra le cellule ancora non bruciate: trasformiamo questa festa di mocciosi, in un rave. Se.
Ma lo so solo io e altri 4 che voldì rave, e ben presto, molto presto mi scontro contro l’ottusità degli altri 30 che hanno tirato fuori le100 mila.
Così, Siamo riuniti nella sala riunioni quando me tocca senti le peggio cose: c’è chi dice facciamo una cena…, chi un concerto, chi una festa. In men che non si dica, a forza de colletti e minacce più o meno esplicite, si svolta per la festa.
A questo punto, il dramma: quelli della 5°A, secchioni coalizzati, hanno in mente qualcosa come RadioDeeJay e Albertino. Dall’altra parte ce so io e il fronte malefico con una sola certezza: il CUCCHETTONE.
Chiaramente, nessuno de sti secchioni sa chi è il cucchettone. Ma nonostante l’ignoranza de sti secchioni de merda, grazie alla fama de casinaro, malandrino, piccolo bosse…porto subito dalla mia mezza assemblea. Diciamo i più drogati. E Arriviamo in finale: albertino monnezza…o cucchettone bresaola.
Si va alle telefonate, ma non nel senso del televoto, ma nel senso che si contattano tutti e due. E mentre il primo spara cifre che superano abbondantemente il budget, grazie a dio, il secondo si mostra disponibile e non è nemmeno così esoso. Grazie a Dio di nuovo.
Alla fine è LUCA CUCCHETTI!
Rido sotto i baffi…hi hi hi…non lo sanno mica che musica mette! Non lo sanno che gli spacco sta festa. Erano i tempi di triller killer…hi hi hi..un nome un programma.
Presto detto, presto fatto. Ci coalizziamo…siamo i più teppisti e più drogatelli. E abbiamo preso in mano la situazione. Loro non lo sanno cosa ne sarà di loro.
Cominciamo dalla location: il maxi club Pescazzurra. A dispetto del nome, un capannone perfetto per un rave, adibito a sala per feste dei licei. Statale nettunense. Facile da trovare.
Dopo un piccolo sopralluogo decidiamo che prima cosa…Ci vuole un rinforzino all’impianto, ma nessuno capisce perché. “L’impianto c’è.” E lo so io perché. Fori i soldi per l’impianto.
Punto due. Ci vorrà un servizio di security. “Ma a che serve la security? Siamo noi del liceo”….mi risponde come un’ochetta giuliva una di quelle che voleva albertino.
E lo so io a che serve. Fidate.
Punto tre. Decidiamo che per la modica cifra di 40 mila lire ci aggiudichiamo 2 citazioni del cucchettone in diretta durante il mad show di giovedì. Sono già pronto a registrare.
E così,proprio nel bel mezzo della rave hit..in diretta, il cucchettone ricorda a tutti:
venerdi sera, sarò alla festa del liceo scientifico di anzio, club pescazzurra, nettunense. Non mancate.
È inutile dire che le prevendite finiscono in un attimo. Un po’ perché tutti i liceali comprano il biglietto per la loro festicciola, un po’ perché la voce della presenza di Cucchetti si sparge in men che non si dica in tutte le comunità raver del lazio.
Ma attenzione, non fate l’errore di pensare che fosse un rave vero…era pur sempre una festa del liceo. Come quella dell’anno prima, e come quella che non ci fu più l’anno dopo.
I biglietti di prevendita erano inguardabili. Stampati su carta lucida avana, con i caratteri “tutti riccioli” della festa di compleanno dei 18 anni. Osceni.
La locandina, altrettanto Mostruosa. Fotocopiata a un colore su carta arancione fosforescente.
Un po’ come i saldi delle scarpe.
Ma, bando alle ciance. Il giorno è arrivato. Il cuore è in gola, mentre arrivo con il mio motorino al pescazzurra. Subito riunione dello staff: Siamo noi, i 31 che organizzavano a doverci dividere i compiti principali.
Due rapidi calcoli e I miei scagnozzi sono alla cassa, mentre io, per garantirmi la serata, mi prendo il controllo interno delle porte di sicurezza (tanto fuori ci sta la sicurezza) e il compito di andare a prendere il Cucchettone sulla nettunense.
con me ho un aiutino….
2 verdone. Mezza la prendo subito.
E in men che non si dica, alle prime note dei dj di casa, giovani ragazzetti promettenti con qualche disco giusto e qualche sbagliato, parto per la tangente. Smascello e cammino ballando.
E mentre cammino incontro i liceali con la giacchetta blu che cominciano ad arrivare. Qualcuno mi saluta, ma io non so nemmeno più chi so. Sto in botta piena. E in quel vialetto mi rendo conto, che è pur sempre la festa del liceo. Con i genitori che accompagnano i propri figli, poco più che adolescenti, al RAAAAAAAAAAAAAAVE.
La pazzia sale: Alle 23.00 in punto sono in strada, anzi in mezzo alla nettunense, con il cartello in mano rivolto alle macchine come un autostoppista. Non cerco un passaggio…cerco il Cucchettone, che puntuale arriva dalla direzione roma. L’appuntamento è ora.
E lo becco subito. Non poteva non notarmi a maniche corte a febbraio, in mezzo alla nettunense. Eccolo! Peugeot 205 bianca, aria trasandatissima, vetri appannati, capelli lunghi: è l’oooombrellaro.
“Ciao Luca, bella. Hai porato le fruste si! ..…seguime”. Prendo il motorino e faccio strada al Cucchettone. La prima a destra, la prima a sinistra…entro e me ritrovo davanti na bolgia infernale.
Ci saranno 300 raver all’entrata che vonno entra a gratise. In mezzo, i liceali giacchetta e camicetta. Porco zio..stasera succede un macello. Meno male che avemo preso pure du panini della security co i cani pe i soldi dell’incasso.
Aiuto, il cucchettone a prendere le valige..e facendomi largo tra la folla lo accompagno in consolle.
Io lo tratto da dio, gli altri 30 non sanno nemmeno chi è. Prego Luca…spaccace tutto.
È il momento, Giorgetto dj lascia il posto all’ombrellaro, bresaola man, Il cucchettone è in consolle!!!
Ed è subito: raaaaaaaave.
Resoconto della festa: i liceali scappati dopo mezz’ora, presenza di 1100 persone, 900 paganti, una rissa tra skin head, 100 mila lire de guadagno.
“100 mila lire? Ma come? Tutta quella gente e avemo solo ripreso i soldi?”
“ ehh.. tanti so entrati dalle uscite de sicurezza con i magheggi dei buttafuori”
“E chi doveva controllà ste uscite?”
“tu”….ovvero “Io”.
Annnnnamobeneeeeeeee.
PS: fu l’ultima festa del liceo.
(n3)rvaOGNI RIFERIMENTO A FATTI, COSE, PERSONE E ANIMALI E' PURAMENTE CASUALE.I CONTENUTI E I PERSONAGGI SONO FRUTTO DI PURA FANTASIA.