lunedì 21 aprile 2008

pillole interviews markantonio

Ciao Markantonio! Per noi di Pillole Elettroniche, è un piacere inaugurare con te la sezione dedicata alle interviste. Siamo una piccola realtà dell'informazione per i clubbers di tutta Italia, ma con il tempo stiamo crescendo e ci stiamo togliendo parecchie soddisfazioni, quest'intervista ne è solo l'ultimo esempio, grazie per la disponibilità.

- La tua biografia parla chiaro, sei stato uno dei fondatori della scena techno napoletana, hai avuto il piacere di dividere la consolle con vere e proprie icone che hanno fatto la storia del genere, ma oggi, in una Napoli che continua a sfornare dj e producer di talento cosa pensi di questi ragazzi "terribili" che stanno ottenendo grande successo in tutta Europa ?

Napoli da sempre e’ un serbatoio inesauribile di artisti, penso che sia solamente una conferma che la mia città sia un serbatoio di talenti in tutti i campi artistici. Nutro grande rispetto per questi “ragazzi terribili” come tu li hai definiti ma, è chiaro che non tutti mi piacciono allo stesso modo, c'è chi mi colpisce e chi no ,come credo succeda alla maggior parte delle persone. Comunque, al di là del mio personale gusto musicale, credo che il livello sia molto alto per tutti. Onestamente però, provo anche tanta invidia, nel senso buono della parola, nei loro confronti perchè vorrei poter tornare indietro alla loro età ed avere a disposizione tutte le più odierne tecnologie. Io, quando dovevo piazzare una release dovevo spedire cds e reperire indirizzi delle labels dai vinili, mentre loro con un click sono ovunque; per non parlare dell' investimento economico che comportava tirar su uno studietto per elaborare qualche traccia. Sicuramente loro hanno avuto la strada spianata dal progresso, resta il fatto pero' che la bravura è indubbia. Ci tenevo a far sapere ai più giovani che prima tutto era cento volte piu difficile, perchè credo che si sia perso un pò il valore di tutto cio'.

- Oggi markantonio è certamente uno dei dj techno italiani più attivi: sei sempre a contatto con realtà diverse, hai mai tradito le tue radici, le tue sonorità originali? Cosa pensi dell'ascesa della minimale e del ritorno dell'house nei club più underground?

Io sono nato con la deep house del primo Ralf o del primo Coccoluto, ma ricordo che all' epoca, a Napoli, nascevano realtà alternative che prendevano spunto dalla Londra della fine anni '80 inizio '90. In questi club venivano dj come Paul Daley, Din Tacher, Faby Paras, Alex Knight e proponevano la musica che andava di moda nella loro città, in quegli anni. Io fui subito affascinato da questa scena londinese al punto tale da fare, subito dopo, un viaggio nel Regno Unito dove acquistai i primi vinili progressive. Ricordo che fu proprio in quel periodo che decisi di voler inparare a mettere i dischi. Questa è molto in breve la mia storia, quindi credo di non aver mai abbandonato le mie radici.
Io credo che nella musica, come nella moda e nelle tradizioni popolari, ci sia sempre un ritorno. Infatti, adesso è il periodo "elettronico" ma sicuramente in futuro ci saranno dei cicli che vedranno un ritorno delle vecchie sonorità. Riguardo all' ascesa della minimale, questo è un dato di fatto e ci sono pochi pensieri da fare, ma secondo me più che un' ascesa di un genere è una discesa dell'altro. Le nuove generazioni italiane conoscono abbastanza l' inglese e rispetto al passato, oggi, il doppio della popalazione mastica questa lingua. Questo per dire che oggi mettere un pezzo cantato house è un pò come mettere un remix di Laura Pausini o di Eros Ramazzotti. Di conseguenza, io non credo che non tornerà quel tipo di musica, ma sicuramente, tra qualche anno ci sarà un ritorno ai campioni di strumenti acustici che oggi sono stati messi un pò da parte.

- Sappiamo che hai il vizio di divertirti a mixare anche con tre giradischi contemporaneamente quindi ci viene spontaneo pensare che tu sia un amante del vinile ma nello stesso tempo il logo di beatport e di juno sono ben visibili sul tuo sito. Sei favorevole alle nuove tecnologie e ai "laptop djs" che tanto vanno di moda in questo periodo o credi che sia solamente una comodità per distribuire facilmente le tue produzioni ?

Facendo techno non potrei non essere favorevole alla nuove tecnologie, tuttavia, credo che il vinile resti sempre qualcosa di fantastico. Allo stesso tempo, però, ho la consapevolezza che purtroppo prima o poi tramonterà. Questo mio pensiero è supportato dal fatto che, ultimamente, girando vari club ho osservato tanti nuovi djs suonare con i vari traktor, serato e cd. Traspare chiaramente che, salvo rare eccezioni, le nuove generazioni non subiscono più di tanto il fascino del vinile.
Riguardo alla vendita degli mp3, oramai è un dato di fatto che è un mercato in netta crescita dal momento che, sicuramente è più economico rispetto ad un vinile, ed inoltre si riceve istantaneamente stando comodamente a casa propia, senza dover aspettare spedizioni o doversi stressare nel traffico per andare in un negozio. Resta sempre il fatto però, che l'analogico non riesce a tenere il confronto con il digitale. Riguardo il mio dj set, oggi, non è più composto da 3 piatti ma da due più un campionatore. Usando poi un traktor, riesco a creare delle performance che mi permettono di mantenere il contatto con il vinile che a sua volta controlla la piattaforma digitale sul mio mac; uso anche un midi controller che mi permette di sfruttare al massimo ed in maniera analogica tutte le funzioni del programma. Sto pensando addirittura a qualcosa di più complesso da realizzare, magari in futuro lo vedrete. Infine, penso che anche se tutti facessero dei laptop set non potrebbero mai essere tutti uguali, e soprattutto credo che neanche il miglior laptop set del mondo potrebbe nascondere la differenza di stile e di talento che naturalmente intercorre tra l'uno e l'atro dj.

- Sono anni che ormai dai vita alla tua passione di dj, ci sono dischi, anche al di fuori dell'ambiente lavorativo che hanno lasciato un segno indelebile nella tua vita ?

Bhè, sicuramente tutti i dischi dei kraftwerk dal primo all'ultimo, ma anche Pink Floyd, Depeche Mode, U2, Rem, Radiohead, Gorillaz, Ludivico Enaudi, Morricone, insomma un po tutta la musica che reputo sia di alta qualità.

- Tra le tue tante collaborazioni abbiamo notato che ce n'è una che non riguarda principalmente la musica, durante i tuoi set indossi magliette "industrial strange" e proprio ultimamente avete creato una linea di t-shirt in serie limitata per l' analytictrail che è la tua label più techno oriented. Come nasce questa collaborazione ?

Bhè che dire, questa collaborazione è nata senza tante pianificazioni o chissà quali strategie di marketing. Un giorno surfando su myspace vidi i loro lavori e fui subito colpito dalla grafica e dall' immagine che nasce dall' espressione della loro mentalità. Così inviai una mail per farmi mandare qualche bella maglia da indossare e loro furono super disponibili con me e mi inviarono dei campioni. Notai che oltre a dei bei disegni, le maglie erano fatte molto bene e le stampe ottime. Quindi chiesi di incontrare le menti del progetto “Industrial Strange”, Angelo Alessio,fabrizio per vedere se erano così "pazzi" da supportare una label come la mia creando delle serie limitate per il mio marchio "Analytic Trail". Quando li incontrai, la prima cosa che mi colpì fu la loro mentalità così simile alla mia. Infatti, accettarono di creare queste due maglie che per me sono una grande soddisfazione perchè rispecchiano un pò la mia idea di design. Ci tengo a dire che nel creare le maglie c'è stato subito feeling tanto che, per me, era buona già la prima bozza. Dico questo per sottolineare che Markantonio ed Industrial Strange la pensano uguale: "sovversive clothing for sovversive music".

- Il 30 aprile ti vedremo a Roma, precisamente al Brancaleone, un locale che quest'anno sta proponendo una lineup veramente impressionante. Cosa ne pensi di questa scena romana che continua a diventare sempre più palcoscenico internazionale per quanto riguarda eventi e festival di livello anche mondiale ? Cosa ti aspetti dal pubblico romano ?

Sicuramente negli ultimi 4-5 anni, Roma è diventata una delle due città italiane cult per la scena elettronica mondiale, l'altra è Napoli. Però, senza dubbio, oggi il festival di musica elettronica dance più importante in Italia si svolge a Roma "amore". Comuque io ricordo ancora la Roma dei rave dei fine anni '80 inzio '90, poi il buio per una decina di anni ed infine oggi sicuramente un superpalcoscenico per la musica techno. Ci tengo molto a venire a Roma e sopratutto credo che oggi il Brancaleone sia il club che piu rispecchia la mia musica. Mi aspetto un pubblico caldo ed aperto a 360 gradi, voglioso di ascoltre cose nuove e di seguire il mio set con partecipazione e dandomi la carica giusta. Ma sono sicuro che così sarà.

- Le tue performance in consolle, gli ottimi feedback ricevuti dalle tue produzioni e dalle tue label, hanno fatto sì che da un anno a questa parte il tuo nome sia sulla bocca di molti "addetti ai lavori" qui in Italia. Ci dobbiamo aspettare collaborazioni / progetti che ti faranno fare quel salto di qualità che ti porterà anche ad una futura "residenza" in qualche club
d' Ibiza?

Per il momento, so di sicuro che questa estate farò qualche serata lì, anche se non so ancora le date precise; purtroppo non si parla ancora di residenze.

www.myspace.com/djmarkantonio
www.myspace.com/industrialstrange

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella l'idea delle interviste...grandi come al solito!!!

Markantonio rulez :P

(n3)rva ha detto...

grande markantonio...bravi