martedì 23 ottobre 2007

giorgio gigli

giorgio gigli è nato a roma nel 1976.
amante della musica e collezionista di vinile,inizia a lavorare come dee jay nei primi anni novanta,proponendo dei suoni che spaziavano tra deep,house e techno.
con il passare degli anni,il suo suono prende una direzione sempre più elettronica, ispirato da artisti come kreftwerk, pansonic, boards of canada e autechre la sua ricerca sonora,che lo avvicina sempre di più a ritmi geometrici,spaziali e minimali lo porta a suonare in diversi club e festival europei tra cui il nitza club(bercellona), pulp(parigi), goa(roma), hard club(porto), overground festival(ginevra), palm-aria festival(la spezia).
produce musica dal 1999 e attualmente è uno dei componenti di elettronica romana,
label,di musica elettronica nata nello storico vinil corner remix di roma.
la prima uscita è stata chiki disco (prodotta con donato dozzy) che ha ricevuto ottimi consensi dal mondo della musica elettronica.
sempre su elettronica romana produce geometrik forms un misto di sonorità minimali con accenni alla trance,un mix che ha reso questo disco unico nel suo genere.
dopo poco esce il disco che lo rappresenta di più,sulla label di jeremy p.caulfield la dumb unit, rarefied atmosphere, definito mostro malinconico e ossessivo.
suoni freddi e profondi si alternano andando a creare un atmosfera minimale e astratta,un disco che va oltre il concetto di fisicità ritmica ed emotività sonora.
nel 2007 esce planet earth su mental groove, una tra le labels svizzere più attive nel campo della musica elettronica.
un disco che conferma la sua linea statica e ipnotica.
da ricordare, 1° studio dinamico su melodia analogica “metà tà physikà” remix per phutura su registrazioni italiane, la trasposizione della musica nell’architettura.
trance d’avanguardia e minimalismo si fondono per 12 minuti,creando un’atmosfera metallica circondata da scomposizioni ritmiche incalzanti.
un modo anticonformista di interpretare la musica.
passione, nostalgia e malinconia si fondono, andando a creare degli scenari a volte complessi e disordinati, difficili da interpretare ma sempre intriganti e unici. lo stile di giorgio gigli può essere definito come un sottile ipnotico minimalismo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sembra vucinic!!!

:D

grande mark8!!!