mercoledì 30 gennaio 2008

dusty kid

dusty kid (alias paolo alberto lodde) nasce nella prima metà della decade che sancì la trionfante ascesa e il subitaneo tonfo di fenomeni contrassegnati da etichetta “usa e getta” come lo yuppismo brokeristico-finanziario, il reaganismo-tatcherismo e il dandysmo new romantic, ovvero nel pieno degli anni ’80 la cui colonna sonora fu scadenzata dalle inconfondibili quanto effimere melodie di duran duran, spandau ballet, bronsky beat e wham.
novello “enfant prodige” se mai ce ne fu uno, dimostra subito la sua naturale predisposizione per il variegato “pianeta musica”: a 10 anni, dopo un annetto di lezioni private nelle quali apprende i rudimenti di pianoforte e violino, è ammesso direttamente al 6° anno del corso di pianoforte al conservatorio statale della sua città natale, superando l’esame di ingresso col punteggio massimo in una graduatoria di oltre 300 candidati. esaurita l’esperienza “accademica”, gli interessi del nostro si spostano gradualmente dall’austero novero della classica a quello scevro da condizionamenti e dettami tradizionalistici e passatisti dell’elettronica; dusty kid inizia a manipolare sintetizzatori, campionatori e sequencers e scopre crescere in sè quella che poi diventerà la sua passione più forte: arrangiare e produrre le proprie composizioni autografe. dopo i primi esperimenti casalinghi, alla “tenera” età di 17 anni attira già l’attenzione del rinomato duo di produttori marascia-kortezman, tramite i quali arriva a pubblicare il suo primo singolo, “i found a reason” su etichetta lowered recordings in uk (label che ha pubblicato lavori di gente come jules spinner, cloud 9, c-mos e denis the menace & jerry ropero, solo per tirarne su qualcuno dal mucchio).
in breve non si contano più i clubs che dusty kid frequenta e anima con la sua musica e proprio in una di queste serate all’insegna dell’elettronica d’avanguardia desta l’attenzione del noto dj e produttore stefano noferini, il quale, avendo buon fiuto e intuendone subito le non comuni potenzialità artistiche, non esita a spalancargli le porte della sua etichetta e a proporgli una proficua collaborazione. il primo singolo ufficiale sotto l’egida dello pseudonimo dusty kid (“the summer of love”) rappresenta il frutto di questo imprevedibile quanto felice incontro e si posiziona entro la top ten (#8) delle house charts italiane.
da cosa (d’elevata qualità) nasce cosa (sempre di qualità superiore, si dice) e all’attività di produttore dusty kid alterna ormai frequentemente quella di remixer, applicando sensibilità, esperienza e talento alle opere di svariati artisti tra i quali olive, mutiny uk, robbie rivera, the lovers. fra le produzioni più recenti occorre mettere in rilievo quelle realizzate come keyem (“you should make me feel”), playmate (“scandal & pornography”), ray (“why do i need love”) e, a fianco del dj e producer marascia, dusty kid da il proprio insostituibile apporto alla versione electro di “get into the game”, follow up del fortunato singolo tribal-house “shake it”, firmato da quest’ultimo.
nel 2005, in sinergia con il dj andrea ferlin, prende corpo un team di produzione che guarda a sonorità electro-minimal-oriented denominato duoteque, i cui lavori, usciti su boxer recordings, vanno in breve a far parte dei set di alcuni fra i mostri sacri della consolle, da richie hawtin a tiefschwarz, per poi passare a ricardo villalobos, domenic eulberg, sven vath e magda, incrementando così a dismisura lo scalpore già inoculato nei media e fra gli addetti ai lavori. dello stesso anno è l’uscita del one-side in edizione limitata bibi's ghosts (“let them go”) su etichetta freak 'n' chic.
abbandonato il progetto duoteque paolo intraprende la carriera come solista con il nome dusty kid pubblicando vari singoli a partire dagli inizi del 2007 passando attraverso alcune rinomate etichette da kling klong a boxer, da systematic a southern fried fino all’ultima uscita su b pitch control oltre a produrre vari remix per josh gabriel the droyds fino all’ultimo remix per il nuovo singolo di robyn “be mine”.
al momento paolo è impegnato nella produzione del suo album, previsto in uscita prima dell’estate 2008.
dusty kid live: definirlo in un genere è impossibile...una sorta di techno eclettica con influenze '80 ripassate dentro all acid house e speziate di minimal...in una parola...minestrone big beat! dove possono spuntare qua e là magistralmente miscelati da dusty kid in uno stile inconfondibile ed unico da renegade soundwave, rockmaster scott and the dynamic three a kraftwerk e the Serotonin project da visage e petra a sleeparchive, fino a beatles, chemical brothers, yazoo, new order e radiohead.

www.myspace.com/dustylittlekid

5 commenti:

matteo cavicchia ha detto...

pezzo cazzutissimo...ottimo mark, grande dusty!!!

Anonimo ha detto...

Luna


Sbav

danceiscommercial ha detto...

bravo bravop bravo

ANATOME EP

Anonimo ha detto...

graçiasss!!!

Anonimo ha detto...

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