mercoledì 16 gennaio 2008

house music: glossario

il nome house music deriva dal locale di chicago warehouse club, in cui il resident dj frankie knuckles insieme ai compagni larry levan e nicky siano suonarono per la prima volta dischi house a metà degli anni ottanta, preciasamente era il 1984.
nasce a chicago come reinterpretazione (grazie alle prime batterie elettroniche) postmoderna della black music tradizionale. nel 1986 larry heard lanciò "can you feel it" (pubblicata poi nel 1988), che aprì il filone deep house della quale chicago si stava facendo sempre più portavoce. un altro dei nomi storici della house di quel periodo fu lil louis, che nel 1987 pubblicò "french kiss", uno dei più grandi successi della storia della musica house. originariamente era il suono della comunità gay. la diffusione del genere in europa iniziò già nel 1986 specialmente in inghilterra. in italia la musica house arrivò nel 1988 con pezzi degli hithouse e di paul rutherford. nei primi anni novanta l'house si diffuse in tutta europa, dando vita ad una seria di sottogeneri come l'eurodance, la garage house, la latin house, il revival, l'electro house e la french house. nei primi anni 2000 l'house diventa vera e propria musica da tormentone; insieme alla techno, è alle origini della club culture contemporanea.
la stesura di un pezzo house inizia quasi sempre con un introduzione composta dai soli suoni di batteria, che culmina in una pausa fatta di soli "pad", fino a giungere al tema principale, con le sue variazioni. segue poi pausa di lunghezza maggiore respiro ed infine un nuovo tema centrale e una coda per chiudere il pezzo. l' introduzione e la coda sono parti fondamentali perché permettono ai dj di mettere due pezzi in sequenza senza che il pubblico possa avvertire il cambiamento.
il genere è caratterizzato da una metrica tendenzialmente in 4/4. giri di basso acustico, elettrico o anche sintetico caratterizzano la traccia; questa sezione ritmica fa da base per la parte melodica che è composta diversamente a seconda dei generi ma che ha elementi comuni come la presenza di semplici fraseggi melodici di pianoforte, chitarre acustiche o elettriche funky o jazz, complessi assoli di fiati e cordofoni e linee vocali con influenze funk e soul. la frequenza metronomica va dai 105/110 bpm ai 130/132.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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